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peggiò l idea che il vino prima d entrar nella botte passò
sotto torchio.
Quest uomo del suo tempo1  colla sua proqumàa * e
la sua «botte di ferro» è dunque l individuo sognato da
1
Hegel  Philosophie der Geschichte  Rekl. Bibl., 4881-85 (non
traduco le citazioni da Hegel perché dispero di poter riprodurre in
italiano il loro ineffabile callopismatismo  ): Die Lebendigkeit des
Letteratura italiana Einaudi 105
Carlo Michelstastaedter - La persuasione e la rettorica
Hegel al sommo della chiesa gotica che gli antichi igno-
ravano1  all ultimo momento della libera evoluzione
del sistema della libertà;2  egli è l obiettivazione della
libertà che è fine a sé stessa e di sé stessa gode;3  e «la
persona ch egli veste» nell esercizio della sua carica,
quella è la seconda natura4  la libertà morale, medio
concreto che unifica l idea e le passioni umane5  fine
essenziale dell esistenza soggettiva, unione della volontà
soggettiva e della volontà razionale; questa è dunque
l idea divina,6 ciò che Iddio ha inteso di fare col mondo
per ritrovare sé stesso.7  Pure io credo che la fame, il
Staates in den Individuen ist Sittlichkeit genannt worden. Der Staat,
seine Gesetze, seine Einrichtungen sind der Staatsindividuen Rech-
te;... Alles ist ihr Besitz ebenso, wie sie von ihm besessen werden,
denn es macht ihre Substanz, ihr Sein aus.  p. 93.
1
Von sokhem gotischen Dombau haben die «Iten nichts gewusst». 
p. 88.
2
. Das System der Freiheit (ist) freie Entwicklung ihrer Momente. 
p. 88.
3
Die Freiheit ist sich der Zweck, den sie ausfuhrt.  p. 54. Er (der
Staat) ist so der nahcr bestimmte Gegenstand der Weltgeschichte
uberhaupt, worin die Freiheit ihre Obiectivitat erhalt und im Genus-
se dieser Obiectivitat lebt.  * p. 78.
4
Die Sittlichkeit aber ist die Pflicht, das substantielle Recht, die
zweite Natur, wie man sie mit Recht genannt hat, denn die erste Na-
tur des Menschen ist sein unmittelbares, tierisches Sein.  * p. 78.
5
Die konkrete Mitte und Vereinigung beider (der Idee und der men-
sittlichen Leidenschaften) tst die sittlichc Freiheit im Staate.  * p. 59.
6
Der Staat ist die gottliche Idee, wie sie auf Erden vorhanden ist. 
* p. 78.
7
Dieser Endzweck ist das, was Gott mit der Welt will, Gott aber ist
das Volkommenste und kann darum nichts ak sich selbst, seinen ei-
gnen Willen wollen.  * p. 54.  Ma:
Quidve novi potuit tanto post ante quietos
inlicere ut cuperent vitam mutare priorem?
Nam gaudere novis rebus debere videtur
cui veteres obsunt: sed cui nil accidit aegri
tempore in anteacto, cum pulchre degeret aevom,
quid potuit novitatis amorem accendere tali?*
(LUCREZIO, V, 168)
Letteratura italiana Einaudi 106
Carlo Michelstastaedter - La persuasione e la rettorica
sonno, la paura  anche se li chiamiamo «volontà razio-
nale»  restino pur sempre fame sonno e paura, e così
tutte l altre cose per le quali non so dove sia tranquilla la
riva al nostro egoismo,1 che quanto è tale tanto non può
arrivare  né dove siano la libertà morale e l idea e il fine
essenziale. 
 Ma» mi direbbe il mio uomo «tutto ciò a me che im-
porta?  io so che sono sicuro e nella coscienza dei miei
diritti e dei miei doveri libero e potente . Oppure con le
parole di John Stuart Mill (Saggio sulla libertà) «non è
qui questione della cosidetta libertà del volere che così
inopportunamente viene contrapposta alla dottrina er-
roneamente detta della necessità filosofica, ma della li-
bertà civile o sociale .2 Della «libertà d esser schiavo»
dunque? E va bene.
Infatti è questo che l uomo cerca, è così che crede
giungere alla gioia  né può uscire di sé per vedere di
più.  Soltanto egli paga l ignoranza col lento oscuro e
continuo tormento  ch egli non si confessa e che altri
non vede,  poiché il destino è come un equazione e non
si lascia ingannare.
È l altro lato dell iperbole.3 L uomo è vivo ancora, oc-
cupa ancora uno spazio, e qualche cosa piccola egli deve
ancor sempre fare così ch egli senta infinito il postulato
della sicurezza. 
Come all altro lato l uomo non si sentiva mai tale da
poter chiedere con giustizia qualche così come giusto
1
Dalla contemplazione scoraggiante delle sanguinate vie della sto-
ria ci riconfortiamo così: dass wir in die Gegenwart unsrer Zwecke
und lnteressen, kurz in die Selbstsucht zurucktreten, welche am ruhi-
gen Ufer steht und von da aus sichcr des fernen anblicks der uerwor-
renen Trümmermasse geniesst. -* p. 56.
2
Le prime parole del primo capitolo (Rekl. Bibl., 3491-92).
3
Al limite * C1 = piacere senza vita. x = la pretesa di piacere sicu-
ro (sufficienza  presunzione di diritto). y = azione individuale. x01
Letteratura italiana Einaudi 107
Carlo Michelstastaedter - La persuasione e la rettorica
per sé, così qui presume sempre la sufficienza della sua
qualsiasi persona; e come l altro postulava la giustizia
nella liberazione dalla volontà irrazionale, così questo
cerca la sicurezza nell adattamento a un codice di diritti
e doveri: la libertà d esser schiavo; dove l altro doman-
dava la soddisfazione attuale tutta in un punto, questo
cerca il modo di poter continuar con sicurezza ad aver
fame in tutto il futuro. E come quella era la via delle più
grandi individualità che domandano un valore e lo asso-
migliano nella loro volontà libera e incrollabile, questa è
la via del disgregamento dell individualità, di coloro che
si preoccupano della vita come se già avesse valore (suf-
ficienza) e vivono È$ ù nto$* l assoluto con la previsione
limitata all attimo  ché l uno ama e volge gli occhi al
possesso totale, all identificazione  l altro è tenero e ze-
lante di ciò che crede possedere, perché rimanga per lui
anche in futuro, mentre tanto lo possiede quanto è pos-
seduto. «E si rivolge alle cose che sono dietro a lui . Ri-
y
xx
y
= lim x = " : sicurezza dei propri piaceri finita per infinite contin-
genze. y01 = lim y = 0: eliminazione dell attività (dell impegno per-
sonale). xy = m2: La vita è una grandezza irriducibile e a questo li-
mite la società s avvicinerà infinitamente ma non vi giungerà mai.
Letteratura italiana Einaudi 108
Carlo Michelstastaedter - La persuasione e la rettorica
cordatevi della femina di Lot  dice Cristo. ÉO$ ¨n zhtøsV
t¬n yuc¬n a9 to peripoiøsasqai, ¶polûsei a9 tøn1 (S. Lu-
ca).  Questa è la via che ognuno batte se voglia procac-
ciarsi il piacere della vita (v. P. I, c. 2°). Ma qui troviamo
questi individui ridotti a meccanismi, previsione attuata
nell organismo, non pero, come ci aspetteremmo, vitti-
me della loro debolezza  in balìa del caso, ma «suffi-
cienti» e sicuri come divinità.  La loro degenerazione e
detta educazione civile, la loro fame è attività di progres-
so, la loro paura è la morale, la loro violenza, il loro odio
egoistico  la spada della giustizia  : Ê%rfnh$ kallwpàsma-
sin ¶nqeé kakÒn per fipoulo$ &! prÿ$ bàon koinwnàa.  * e di"!
tÿ t¬n tûcnhn kalÒ$ ùxergßzesqai ükasto$ æxàou kaã tÆlla
t"! mûgiosta sofÎtato$ eênai2 *
Per loro disse Cristo: eá tufloã "te, o9 k ¨n eäcete " martàan:
n n d° lûgete ÷ti blûpomen: &! " martàa ¤mÒn mûnei.3  *
Si son fatti una forza della loro debolezza, poiché su
questa comune debolezza speculando hanno creato una
sicurezza fatta di reciproca convenzione. 
E il regno della rettorica. [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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